Il Castello
Edificato durante il X secolo su un’altura a 198 m.s.l.m. con funzione di ricetto, domina la Valtenesi, in contatto visivo con i castelli di Polpenazze e Moniga, con la rocca di Manerba e con il mastio del ricetto di Puegnago.
IL CASTELLO di SOIANO DEL LAGO
Edificato durante il X secolo su un’altura a 198 m. s.l.m. con funzione di ricetto, domina la Valtenesi, in contatto visivo con i castelli di Polpenazze e Moniga, con la rocca di Manerba e con il mastio del ricetto di Puegnago.
Il Castello di Soiano sorge sui resti di un fortilizio romano come testimoniato da alcune strutture delle fondamenta e dal ritrovamento di alcune frammentarie iscrizioni funebri e votive, una delle quali ancora conservata all'interno delle mura.
Venne edificato molto probabilmente a seguito dell’invasione degli UNGARI nel 899, invasione che a ondate successive durò per oltre 50 anni dopo la caduta dell'impero dei Franchi, succeduto a quello dei Longobardi. Faceva parte di un unico sistema difensivo unitamente ai castelli circostanti di Desenzano, Lonato, Padenghe e Moniga.
Sono tutti "Castelli Ricetto" e cioè destinati ad accogliere e proteggere da saccheggi e scorribande nemiche gli abitanti del luogo con i loro animali, masserizie e derrate alimentari.
Tutti questi castelli non furono mai la sede di un signore, un feudatario, bensì hanno sempre rappresentato una forma di autodifesa del Comune e dei suoi abitanti.
Infatti per tutto il medioevo e fino alla dominazione della Repubblica della Serenissima il castello fù il luogo in cui i capifamiglia si radunavano per eleggere i propri rappresentanti “i consoli” e per deliberare sulle questioni più importanti della comunità.
Un importante rifacimento del castello avvenne nel 1330 circa quando Mastino della Scala, signore di Verona, appoggiato dall'intera riviera Benacense tentò la presa di Brescia.
Sconfitto Mastino, tutto il territorio passò sotto il dominio di Giovanni di Boemia.
Successivamente la Riviera passò sotto il dominio della Serenissima e vi rimase fino alla Repubblica Cisalpina.
Nei secoli il castello servì sempre come riparo della popolazione e dei suoi poveri averi dal passaggio delle truppe di soldati in guerra dedite a soprusi e saccheggi.
La torre, ricostruita ai primi del 1700 unitamente al ponte levatoio, è dotata di campane, al servizio della chiesa parrocchiale. Venduto a privati ai primi del 900, è stato donato al Comune nel 1985 dalla famiglia proprietaria Omodeo Salè.
L'accesso e' costituito da una poderosa fortificazione ben conservata; alla destra troviamo il mastio e torre campanaria. Varcato l'ingresso un cortiletto con accesso ai piccoli locali su ambo i lati, abitati fino a pochi decenni fa; si accede poi al grande spiazzo,oggi dedicato a spettacoli e manifestazioni estive.
Sul fondo quanto resta delle torri angolari del lato est, da una delle quali si gode una vista meravigliosa sul lago e sui colli morenici punteggiati di campi di vite e di olivi.
Molto ben conservata tutta la cinta muraria. Il castello, circondato dal parco comunale, resta ancora oggi il simbolo ed i cuore della Comunità di Soiano.
LA TORRE CAMPANARIA
Il Castello di Soiano era fornito di una torre antica che nel XIII sec. fu abbattuta perché ormai pericolante. Sulla sua base fu eretto un campanile che è giunto fino a noi. Già all’inizio del XVII sec. La torre aveva 2 campane, una grande e una piccola, che scandivano con i loro rintocchi i momenti più importanti della vita della comunità. Si narra che durante la seconda guerra mondiale le campane furono smontate da alcuni cittadini e sepolte sotto terra, per evitare che l’esercito le fondesse per farne armi/ carri armati per la guerra. Allora come oggi il suono “a distesa” segna i giorni di festa e di esultanza.
Al servizio delle campane era addetto il campanaro, egli aveva il privilegio di risiedere all’interno del castello ed era stipendiato dal comune. Presso l’archivio parrocchiale è ancora oggi conservato un registro con l’elenco di tutte le incombenze del campanaro che rimasero in vigore fino a mezzo secolo fa, quando egli fu sostituito dal… quadro elettrico!